La rimozione
E' per questo che sono "allergico" ai protocolli; protocollo (compreso quello per la rimozione delle amalgame) significa "questo si fa così perchè NOI redattori dei protocolli diciamo che è giusto così".
Non mi piace.
Preferisco "linee guida", "orientamenti", "obiettivi e mezzi per raggiungerli".
Il momento della rimozione delle amalgame è critico per la quantità di mercurio che può essere liberato durante l'operazione.
Occorre limitare al massimo lo sviluppo di vapori di mercurio.
Ecco allora gli strumenti per raggiungere l'obiettivo:
- diga di gomma,
- fresa in carburo di tungsteno nuova sottilissima ad ogni amalgama, in modo da limitare al massimo il surriscaldamento e la liberazione di vapori di mercurio,
- un doppio aspiratore chirurgico a meno di 1 cm dall'amalgama,
- la rimozione in blocco dell'amalgama fresando il dente senza, se possibile, toccare l'amalgama. In alternativa, se questo non è tecnicamente possibile,
- la rimozione in pezzi con una abbondantissima irrigazione di acqua, il massimo possibile,
- l'utilizzo di uno strumento per disincastonare l'amalgama.
Penso che la stragrande parte del lavoro per il 99% dei casi sia stata fatta, a salvaguardia della salute del paziente ma, non dimentichialolo, anche degli operatori che eseguono queste procedure ogni giorno e sono i primi in assoluto a rischiare l'intossicazione cronica da mercurio.